LabMi la città del primum vivere
Presso: Libreria delle Donne di Milano, Via Calvi 29, Milano, 02 7000 6265
Proposto da: Sandra Bonfiglioli, Bianca Bottero, Maria Bottero, Emilia Costa, Ida Farè, Stefania Giannotti, Laura Minguzzi.
Martedì 14 giugno 2016, h18;30 in Libreria delle Donne, via Calvi 29 Milano.
Cos’è successo in LabMi/3
E’ stata una buona giornata, anche divertente. Abbiamo finito presto ed eravamo soddisfatte. L’amica disposta a fare la mappa del suo stile di vita, la chiameremo Lei, è una donna che ha certamente scelto il doppio sì in tutte le direzioni: sia dalla parte dei lavori remunerati, sia dalla parte degli affetti familiari, sia dalla parte delle relazioni amicali e sociali nel mondo.
Ascoltandola, ho pensato che la vecchia canzone “voglio una vita spericolata…come Steve Mc Quinn” non è passato di moda. Ma certamente l’ha confezionata da donna e si è sentito (solo sentito e qui dovremo lavorare a lungo) l’intreccio della dimensione del doppio sì con la dimensione del primum vivere.
E proprio questo fatto, l’intreccio doppio sì/primum vivere, sebbene appena avvertito, è un fuoco che si è acceso nel lavoro di laboratorio e può crescere. E’ da mettere sullo scaffale delle buone cose (1).
La descrizione della sua agenda/diario-di-vita (il suo ricorda la Smemoranda di un tempo piena di appuntamenti e cose del cuore) l’ha fatta Lei con ironia.
Luisa ha detto subito “qui il tempo è la cosa più importante” e Bianca ha commentato “hai sentito cosa ha detto Luisa? ha ragione”. E poi ha chiesto alla nostra Lei: ”ma che visione hai della città?”
Sandra ha pensato “finalmente ecco il Tempo” con la T maiuscola. Ci porterà lontano.
Anche questo, l’uso del tempo personale di Lei lungo una giornata e una settimana, è un fuoco che si è acceso da mettere nello scaffale delle buone cose che abbiamo trovato (2).
Le figure spaziali che le pratiche di vita di Lei imprimono nello spazio-e-tempo della città si sono viste sulle due mappe, elettronica e cartacea, che venivano disegnate con il procedere della narrazione di Lei.
Quella elettronica è stata disegnata da Stefano Stabilini, di Polimi esperto di progettazione e redazione di cartografia spazio-temporale digitale. Stefano ha deciso di partecipare attivamente a LabMi. La mappatura manuale è stata disegnata da Emilia Costa, un’architetta, anche docente a Polimi, promotrice del laboratorio che conosce il valore del disegno spaziale e lo sa progettare.
Nel modo di vivere di Lei, nell’arco di una settimana tipo vissuta a Milano, Emilia e Stefano hanno subito trovato alcune interessanti figure spaziali, areali e percorsi di spostamento: il mercato rionale vicino alla sua dimora; quello attorno alla Triennale; attorno al suo studio nella prima periferia di Milano; attorno alla sua abitazione; attorno a Politecnico Bovisa dove anche insegna. Emergono percorsi d’interesse particolare dall’insieme del zigzagare quotidiano: a piedi, in bus, in motorino, in bicicletta (smontabile).
Possiamo mettere l’individuazione e rappresentazione di figure spaziali nello scaffale delle buone cose (3)
Emilia e Stefano e Stefania hanno suggerito che, mappando via internet, è facile alzarsi dalla topografia del suolo urbanizzato a vedere i luoghi di Milano a volo d’uccello su una base grafica dove svettano gli edifici (aereofotogrammetrico); è facile ingrandire un’area che interessa come avessimo una lente; è facile riconoscere il disegno urbanistico di un luogo; è facile scendere al suolo e percorrere i tracciati lungo gli edifici svettanti come se fossimo là a piedi e con il naso per aria; è facile percorrere la strada del bus 92 come se fossimo seduti accanto a Lei.
Insomma un festival di possibilità per rendere sensibile all’universo mondo alcune figure spaziali del vivere di Lei.
Possiamo mettere le migliorie fatte nella redazione delle mappe nello scaffale delle buone cose (4).
Ida ha detto che quando le mappe, e le Lei, saranno diventate n potremo avere una tipologia dei modi di abitare a Milano da parte di donne che hanno fatto scelte di vita ispirate, ora e in un tempo precedente, da una loro idea e desiderio di libertà che pensiamo siano mutati nel corso del tempo.
In LabMi/4 del del 14 giugno faremo sia la mappa spaziale che quella temporale della nuova Lei che ha accettato di venire. La ringraziamo.
Le mappe stanno velocemente diventando complesse. Com’è ogni singolo modo di abitare, anche per quello che, all’osservazione esterna e magari basata su variabili standard, pare non offrire nulla di buono se non la routine più insignificante. Ma l’osservazione sbiadisce quando il/la soggetto parla e narra di sé e la semplicità delle figure spaziali impallidisce di fronte alla ricchezza dei tempi vissuti interiormente.
In LabMi/5 del 28 giugno, ultimo prima della lunga pausa estiva (abbiamo da riflettere anche teoricamente), potremo completare le mappe spaziali e temporali e delle 3 Lei che già hanno redatto la prima versione della loro mappa.
Da settembre potremo togliere dagli scaffali i quattro fuochi che già abbiamo trovato e andare a comprendere, descrivere e rappresentare con il disegno e le parole, questioni veramente complesse e difficili, ma la presenza di Lei che narra potrà semplificare senza stupidi riduzionismi. In breve:
- l’intreccio doppio sì/primum vivere;
- l’intreccio modo di vivere/scelte di libertà che Lei ha desiderato e ha potuto fare;
- l’intreccio modo di vivere/assetti fisici e organizzativi dei luoghi delle sue pratiche di vita a Milano (quando diciamo così noi comprendiamo anche il lavoro che solo un’antica separazione politica mise e continua a tenere in una sfera distinta da quella delle relazioni affettive e sociali).
Con queste mediazioni interpretative che collocano Lei (un soggetto non neutro bensì sessuato e vivente) nella sfera del suo modo di abitare che è frequentazione dell’assetto fisico dei luoghi, potremo conoscere per cardini significanti – e generativi di sguardi ulteriori – la città di Milano, articolata in arcipelaghi di luoghi delle pratiche di vita dei sui abitanti residenti e temporanei.