Armi chimiche? Nuovo inganno della retorica militaresca
di Luca Telese
Sostiene Cecilia Strada un’idea che farà inorridire i politicamente corretti. Sostiene, cito tra virgolette, che non si capisce davvero la differenza tra morire di gas e morire di fosforo, morire di tritolo, morire mitragliato, morire con le viscere scomposte da una mina e gli arti spappolati, morire come uno dei tanti bambini dilaniati dalle bombe di notte, mentre dorme, davanti agli occhi di sua madre: Andatelo a dire a quella madre che il gas fa male, sostiene Cecilia, andatelo a dire a lei che le armi convenzionali sono buone e quelle non convenzionali sono cattive. Spiegatelo a lei che per due anni di guerra civile in Siria non abbiamo mosso un dito, che per centomila morti non ci siamo turbati, e che per cento gasati Obama ha detto: adesso basta, adesso attacchiamo.
Sostiene Cecilia Strada che intorno alla nuova mistica della guerra si celebra un grande inganno, un inganno ancora peggiore di quello della vecchia retorica militaresca, del coraggio virile e del morire per la patria. Sostiene Cecilia Strada che non esistono guerre umanitarie, che malgrado le intenzioni non c’è nessun peace keeping in Afghanistan, che dopo la fine apparente del conflitto in Iraq i morti e i feriti curati negli ospedali di Emergency sono aumentati del 55%, che a Fallujah, dopo la pioggia salvifica dell’uranio impoverito nascono bimbi con due teste, e feti malformati, e arti monchi. Sostiene che l’illusione di un intervento chirurgico può produrre l’effetto domino di cento rappresaglie impazzite, sostiene Cecilia che la cosa più difficile è spiegare ai bambini che si risvegliano nei lettini senza gambe, che quella mina era sepolta nella terra trent’anni prima che lui nascesse per un conflitto che oggi non ricorda più nessuno.
Sostiene Cecilia Strada che nessun parlamentare italiano è mai stato in Afghanistan mettendo il naso fuori da una base militare, e che lei, a tutti quelli che da dodici anni votano senza un dubbio per rifinanziare missioni militari che costano come due finanziarie, lei a quei deputati gli vorrebbe offrire una gita di istruzione in uno degli ospedali di Emergency, una gita tra i cadaveri e i mutilati, una gita tra gli orrori, dove possano toccare con mano la morte e sentire con il loro olfatto che gli “effetti collaterali” di un presunto bombardamento chirurgico sono fatti di corpi e sangue.
Sostiene Cecilia Strada che questa gita dovrebbe far capire una semplicissima cosa che la politica sembra non voler mai vedere. Sostiene Cecilia strada che la ferocia della guerra può essere anche solo un dettaglio, un odore, un pungolo che avverti quando entri in corsia.
Sostiene Cecilia strada che «La guerra, la guerra è anche questo. L’odore di bruciato, l’odore della gente che brucia».
(www.linkiesta.it, 6 settembre 2013)