Accompagna l’installazione un multiplo dell’artista in 10 esemplari
Stefania Galegati, ha dipinto un ritratto particolare di un’Isola particolare: l‘Isola delle Femmine, che si trova davanti all’aeroporto di Punta Raisi a Palermo.
E’ un paesaggio? Anche. Ma soprattutto è la base di finanziamento per comprare l’Isola. Servono tre milioni e mezzo e così Stefania, insieme a Marcela Caldas, Claudia Gangemi, Valentina Greco e Giusi Diana, ha deciso di invitare 350.000 donne a versare 10 euro a testa per diventare proprietarie della propria Isola.
Tutte saranno convocate a firmare dal notaio, chi non potrà raggiungere Palermo darà una delega. Un travolgente atto di proprietà che è già un’immagine.
Il quadro che Stefania Galegati mette in vetrina alla Libreria delle donne di Milano, è il terzo di una lunga serie che accompagnerà e sosterrà la ricerca fondi.Sullo sfondo del Ritratto dell’Isola delle Femmine, dipinto su una tenda da sole, scorre l’intero testo di “Il Secondo Sesso” di Simone De Beauvoir, suddiviso man mano. Per ora ne ha dipinti due ed è arrivata a pagina 80. Vedremo a che punto sarà con il terzo.Le immagini dell’Isola, diverse per ogni quadro e ogni brano, provengono da suoi disegni, da fotografie di amiche e amici, da internet, da stampe.
“Non avevo mai letto Il Secondo Sesso, lo faccio ora copiandolo e suddividendolo quadro per quadro. Mi arriva lentamente leggendo e dipingendo, è una pratica che accomuna i miei colori alle scoperte di questo libro, ancora oggi importantissimo. Quest’estate ho letto ogni sera ai miei figli un brano di Memorie di una ragazza perbene perché cominciassero a conoscerla”. Il testo è copiato dalla traduzione inglese, per sottolineare la sua internazionalità.
E’ “naturale” mettere in vetrina tutto questo, insieme all’acquisto di un’isola, reale o immaginaria che sia. Da piccoli l’abbiamo inventata, da grandi dobbiamo scoprirla dentro di noi.
Giovedì 27 settembre Stefania Galegati Shines inaugurerà anche “Modalità Aereo” personale alla galleria di Francesco Pantaleone di Milano, a cura di Agata Polizzi.