Brera omaggia la signora della Body Art e storie simili. A Lea Vergine Laurea Honoris Causa in “Comunicazione e didattica dell’Arte”
«Rigorosa e anticonformista, colta e ironica, capace di dialogare da più decenni con la cultura nazionale e internazionale, le sue mostre e i suoi saggi percorrono la contemporaneità e offrono l’occasione di riflettere su comportamenti, passioni, riti, mode. I suoi saggi svelano le trame complesse delle azioni umane: interagiscono con la cultura del passato, parlano del presente e lasciano intravedere il futuro. Una presenza intellettuale che la vede sempre impegnata in prima linea, ponendola tra gli interpreti più fecondi e significativi del dibattito artistico, con la particolare unicità, tipica di ogni artista, di rendere consapevoli». Peccato che però la persona in questione non sia un’artista, bensì una delle critiche d’arte più autorevoli del Belpaese: Lea Vergine.
La precedente motivazione? È per una Laurea Honoris Causa che arriva a riconoscere una grande carriera, data dall’Accademia di Belle Arti di Brera, in Comunicazione e Didattica dell’arte. In più per la critica della Body Art il titolo di Accademico d’Italia. Critica militante, salita alla ribalta delle critiche d’arte italiane nel 1974 con la pubblicazione de Il corpo come linguaggio. Body Art e storie simili, nel 1980 cura a Milano la mostra “L’altra metà dell’Avanguardia”; nel 1990 è commissario alla Biennale di Venezia; nel 1991 il convegno “Arte: utopia o regressione?”, organizzato a San Marino, resta negli annali delle manifestazioni culturali più importanti del decennio, poi è la volta di “Trash. Quando i rifiuti diventano arte”, e poi “Il bello e le bestie” e altri saggi, da Ininterrotti transiti a L’arte in trincea, fino all’ultima mostra, curata con la sua particolare e personalissima maniera, “Un altro tempo.Tra Decadentismo e Modern Style”, al Mart di Rovereto all’inizio di quest’anno. A fare da messi per la consegna del Premio il direttore dell’Accademia Franco Marrocco e il mondo della politica milanese: l’Assessore Filippo Del Corno, Domenico Piraina, responsabile del Polo museale e dei Musei scientifici di Milano e Francesca Alfano Miglietti, docente del dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’arte di Brera, che terra colloquio con la critica, che non tradisce le aspettative, scrivendo di se: «Non mi sono mai sentita un critico, piuttosto una persona che scriveva di cose che non erano e potevano essere». L’appuntamento, con un incontro speciale, è per mercoledì 11 alle 10.30, nell’Aula 10 dell’Accademia.
da Exibart 6 dicembre 2013