Circa trentacinque incisioni e una ventina di disegni e dipinti costituiscono il nucleo di un’esposizione che la veneziana Ca’ Pesaro dedica a Carol Rama. Prendendo avvio dalla serie “Le Parche”, acqueforti che raffigurano inquietanti figure di donne – realizzate tra il 1944 e il 1947 ed esposte per la prima volta alla Biennale di Venezia del 1948 – il percorso espositivo della mostra (che resterà aperta fino al 29 ottobre) giunge fino all’incisione più recente, “Le Amiche”, testimoniando in modo efficace gli esiti della produzione incisoria dell’artista torinese, una attività che corrisponde ai due periodi figurativi dell’artista: le serie realizzate negli anni ’40 e quelle dal 1993 a oggi. Dopo un intervallo di quasi mezzo secolo Carol ha infatti ripreso a incidere producendo acqueforti, acquetinte e vernici molli, spesso rielaborate a mano, a smalto e acquerello. Queste incisioni costituiscono un repertorio dei motivi ricorrenti nella sua produzione figurativa, come rivela la selezione presente in mostra: ginocchia, mani, piedi, organi sessuali, ma anche le dentature della “Mucca pazza”, le lingue rosse delle “Malelingue” o i provocatori “Cadeau”.
IMMAGINI DELL’UGANDA A ROMA
Portare all’attenzione pubblica la difficile situazione del nord Uganda è lo scopo della mostra fotografica di Mauro Fermariello “Gulu, Uganda”, che si apre domani a Roma presso il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali. L’esposizione, aperta fino al primo ottobre, racconta il presente dell’Uganda dove la cessazione delle ostilità, avvenuta quest’anno, lascia sperare nella fine di una guerra ventennale che Jan Egeland, sottosegretario Onu per le emergenze umanitarie, ha definito “uno dei peggiori disastri umanitari del mondo”. Resta però il dramma dell’oltre milione e mezzo di persone, l’ottanta per cento della popolazione, rinchiuse nei cosiddetti “campi protetti”, e la distruzione di villaggi e infrastrutture causata dal conflitto. All’interno del progetto “Un libro per un libro”, i ricavati della vendita del catalogo serviranno per acquistare libri destinati a una biblioteca per i bambini di Gulu.