dal 26/2/2015 al 21/3/2015
Luca Tommasi Arte Contemporanea
via Tadino, 15 (entrata anche da via Casati) Milano
Poisoned flowers. Lavori realizzati con la tecnica della stampa su lenticolare inserita in cornici in fusione di metacrilato. Ancora una volta l’artista sviluppa il tema del doppio con la presenza nelle immagini di una coppia di fiori ripresi en plein air.
Luca Tommasi è lieto di annunciare la personale di Chiara Dynys dal titolo Poisoned Flowers , una selezione di opere di uno dei cicli più originali dell’artista, che si terrà presso la galleria di Via Tadino 15 a Milano dal 26 febbraio al 21 marzo 2015. La mostra ospiterà una decina di lavori realizzati con l’esclusiva tecnica della stampa su lenticolare inserita in suggestive cornici in fusione di metacrilato.
Ancora una volta l’artista in questa nuova serie di lavori realizzati con la tecnica lenticolare sviluppa il tema del doppio con la presenza nelle immagini di una coppia di fiori ripresi en plein air. Elementi di una natura che normalmente sfugge allo sguardo e che invece l’occhio selettivo dell’artista pone sotto gli occhi dello spettatore, nel silenzio li sottrae al silenzio, proprio come succede agli oggetti nella natura morta. Fiori belli e immobili perché avvelenati, tanto da sembrare dei filtri amorosi, quasi a ritrovare la possibile etimologia di veleno in Venere. Ma anche fiori semplici e con il loro difetto d’identità per essere parte di una natura oggi avvelenata dall’uomo che però nella temporalità del loro apparire e svanire ritrovano l’appartenenza al ciclo fondamentale della vita. Il curatore Marco Bazzini ci invita così alla lettura delle opere: “Inizialmente i fiori scompaiono proprio dove sono apparsi: davanti ai nostri occhi. Un passaggio tanto semplice quanto enigmatico che non può non turbare ed emozionare. Un velo colorato si stende come una tenda davanti ad una finestra e sostituisce l’immagine, più o meno lentamente, al variare della nostra posizione. Questa muta mentre ci muoviamo, un passo e succede qualcosa di nuovo e inatteso. Finché una superficie monocroma si presenta come un’apparizione in superficie di un effetto di cancellazione. Un evento della scomparsa, aphánisis, che non nega l’apparizione perché essa stessa ephíphasis. Un apparire, quindi, come il non manifestarsi del determinato, dove la negazione non riguarda la privazione del vedere ma ne enfatizza lo stato di offuscamento a cui i Poisoned Flowers di Chiara Dynys sembrano costringerci.”
Chiara Dynys lavora a Milano. Sin dall’inizio della sua attività, all’inizio degli anni 90 ha agito su due filoni principali, entrambi riconducibili ad un unico atteggiamento nei confronti del reale: identificare nel mondo e nelle forme la presenza e il senso dell’ anomalia , della variante, della “soglia” che consente alla mente di passare dalla realtà umana ad uno scenario quasi metafisico. Per fare questo utilizza materiali apparentemente eclettici, che vanno dalla luce al vetro, agli specchi, alla ceramica, alle fusioni, al tessuto , al video e alla fotografia.
Chiara Dynys ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in importanti musei e istituzioni culturali pubbliche e private. Tra le mostre personali più significative si ricordano: Centre d’Art Contemporain, Ginevra, 1996; Expression – Centre d’Exposition, Saint-Hyacinthe (Canada), 1997; Museo Cantonale, Ala Est, Lugano, 2001; Museum Bochum, Bochum, 2003; Kunstmuseum, Bonn, 2004; Wolfsberg Executive Development Centre, Wolfsberg, 2005; Rotonda di Via Besana, Milano, 2007; Museo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, Roma, 2008; Palazzo Reale, Milano, 2008; ZKM – Museum für Neue Kunst, Karlsruhe, 2009; Archivio Centrale di Stato, Roma, 2010; Centro Italiano Arte Contemporanea, Foligno, 2010; Gerish-Stiftung, Hamburg, 2013; Museo Poldi Pezzoli, Milano 2013; Galerie Hollenbach, Stoccarda 2014; Museo d’arte contemporanea, Lissone 2014.
http://undo.net/it/mostra/187477