Oggetto: Progetto ed opening della Mostra: Alex Martinis Roe
* 24 Febbraio 2017: Bolzano
Mostra dal titolo ” Diventare 2″
Comunicato Destinato a tutti coloro che hanno contribuito e supportato il Progetto ” Diventare 2″
Un enorme grazie !
Sono stati per me tre anni incredibili di incontri, collaborazioni ed apprendimento.
Ora ci saranno alcuni momenti pubblici dove il progetto sarà esposto con una mostra e sarebbe veramente fantastico se voi poteste partecipare ad alcuni di questi eventi cosicché potremmo condividere la chance di celebrare insieme!
Il primo ” vernissage” della Mostra sarà il 19 novembre con orari dalle 15 alle 18 presso la sede di CASCO (vedi dettagli allegati qui sotto) a Utrecht ( in Olanda).
e poi
* 11 Dicembre 2016 : ” La nostra Rete Futura: Storiografia: Parlare in pubblico e la Differenza Collettiva, Presso Dokzaal ad Amsterdam come parte della Rassegna programmata dal titolo ” If I can’t dance Performance Days”
* 29 Gennaio 2017: evento presso la sede di CASCO ad Utrecht inclusa una serie di attivazioni di alcune delle proposte per la pratica del collettivo femminista dal Vostro Progettto ” La nostra rete futura”
* 24 Febbraio 2017: Inaugurazione della mostra ” Diventare 2″ a Kunst (Bolzano)
* 30 Marzo 2017: Apertura di una istallazione del Film ( a 3 canali) dal titolo ” It Was about opening up the very Notion that there Was a particular perspective” come parte della Rassegna ” The National” alla Galleria d’Arte di New South Wales a Sydney.
* 25 Aprile 2017 : Inaugurazione della Mostra “Diventare 2” presso la sede della Galleria “The Show-room” a Londra, UK
Dunque Vi prego, fatemi sapere se sarete in grado di partecipare a qualche evento!
Cordiali saluti!
Alex
GALLERIA CASCO INVITO, INAUGURAZIONE:
Progetto a cura di ALEX MARTINIS ROE
Sabato 19 Novembre 2016
Il Team di Casco Ufficio per l’Arte, Design e la Teoria vi invita caldamente a partecipare alla Vernice della Mostra “Diventare 2” prevista per Sabato 19 Novembre 2016 dalle 15 alle 18.
La Mostra copresentata da “Casco” e dal Progetto ” Se io non posso danzare, non voglio essere parte / partecipare alla vostra Rivoluzione” riunisce 6 Films del Progetto – Ricerca a lungo termine dell’artista Alex Martinis Roe che porta lo stesso titolo.
Il Progetto-Mostra traccia la genealogia delle teorie del ” nuovo materialismo femminista” e ” della differenza sessuale” attraverso l’impegno con diverse comunità internazionali femministe e le loro pratiche politiche , che includono gli Studi delle donne ( ora denominati ” Gender Studies”) presso l’Universita’ di Utrecht, che è un partner-socio affiliato a CASCO da lungo tempo.
” Diventare 2″ elabora uno svariato numero di pratiche storiche sviluppate da questa comunità ed esplora le loro interconnessioni attraverso le generazioni e contesti differenti.
I 6 Films sono presentati attraverso una installazione modulare architettonica che descrive il lungo viaggio esplicitato dal Progetto – un Viaggio incominciato nel 2014.
Il Progetto “Diventare 2” include inoltre dei Laboratori- Workshops , delle Performances ed un Libro Artistico e peraltro proseguirà con una Mostra che avrà luogo sia a Bolzano che a Londra.
L’Opening include una Conferenza dell’Artista che avrà luogo a Bolzano alle ore 15,15 durante ll’Opening della Mostra “Diventare 2”.
L’Artista Alex Martinis Roe , nata in Australia, e con base a Berlino esplora una politica affermativa della differenza rintracciando attraverso le sue Performances una storia sociale della Teoria e Pratica femminista.
Si impegna nella creazione di Films e documentari, documenti e testi, nonché sitografie dove le strategie dei discorsi e argomenti vengono praticate al fine di mostrare quanto è a che livello il lavoro del femminismo del passato sia connesso alle teorie contemporanee del femminismo del presente e del futuro.
Questi materiali, abbinati con le diverse forme di ricerca e storytelling (narrazione di storie) che utilizza Martinis Roe , supportano lo stitching del tempo e della storia attraverso la sperimentazione variegata e gli incontri con le specifiche comunità dislocate in varie nazioni presso cui e con le quali lei ha lavorato tramite una metodologia creativa generativa verso una solidarietà intergenerazionale.
Siccome l’Opera di una femminista del 20^ secolo è spesso differenziata da ondate generazionali che demarcano le priorità ed i risultati, i Films della Martinis Roe e la loro installazione offrono delle storie alternative di relazioni affermative/positive fra gruppi di femministe di diverse generazioni.
Martinis Roe traccia il suo percorso a partire dal primo lavoro politico che tratta ” la differenza sessuale” – una teoria e pratica di soggettività relazionale che implica il relazionarsi verso, il fare spazio, nonché inventare una cultura ” sessuata” che inizia proprio dalle differenze – ed in seguito una nuova teoria femminista materialista che comprende concetti similari, forme e teorie politiche di questo differenziarsi fino ad estendere queste idee attraverso l’esportazione di “Agency” di corpi , materia e del loro intreccio con la cultura in una convergenza fra le scienze e le scienze umane.
La Genealogia, che Martinis Roe traccia, non solo dimostra il processo generativo dello sviluppo di una storia sociale, ma mostra altresì il potenziale al fine di stabilire e praticare una teoria politica come risultato di tale azione, enfatizzando così la connessione fra teoria ed attivismo.
Ogni film esplora la storia e l’organizzazione di un gruppo femminista che emerse negli anni ’70 – ’80 e ’90 , ivi inclusi la Libreria delle Donne di Milano (Italia), il gruppo di Psicanalisi e Politica (Francia), il gruppo di Women’s Studies (ora denominato Programma di Studi di Genere) presso la sede dell’Universita ‘ di Utrecht (Olanda) , una rete di coloro che sono attivisti nella cooperativa di Filmmakers di Sydney, dei Feminist Film Workers, e del Dipartimento di Filosofia Generale presso l’Universita’ di Sydney (Australia), nonché il DUODA ( cioè il Centro di Ricerca delle Donne) e Ca’ La Dona di Barcellona(Spagna).
Utilizzando vari metodi, quali l’osservazione partecipativa, le interviste con delle narrazioni di storia orale, o ricerche d’archivio, nonché pratiche di collaborazione sociale tramite cui Martinis Roe mette in relazione le teorie e le pratiche di gruppi pregressi a quelle di una generazione più giovane di donne attraverso Reenactments ( riattivazioni) , storytelling, traduzioni consecutive nonché la presentazione di Materiali d’archivio.
Il suo lavoro con questa generazione più giovane ha elaborato in seguito lo sviluppo di pratiche femministe collettive, che plasmano e danno forma al soggetto del film che chiude l’opera “OUR FUTURE NETWORK” (2016).
Le installazioni architettoniche che fanno da supporto alla visione dei filmati, il cui design è stato curato da Fotini Lazaridou-Hatzigoga, permettono molteplici incontri e varie modalità grazie a cui visionare l’esposizione.
A partire dai disegni di spazi interni e settings (ambientazioni) materiali – fisici- discorsivi creati dai primi collettivi femministi, queste strutture enfatizzano e sottolineano come sia lo spazio formale, sia dei format di tipo sociale informino / diano forma ad una soggettività vissuta ed incarnata, nonché la pratica politica.
Per maggiori ed ulteriori informazioni riguardo i filmati presenti nella mostra, nonché il programma didattico di formazione relativo al Progettoed anche il programma dettagliato di tutte le attività ad esso connesse , si prega di connettersi e collegarsi al Link specifico ” The Casco Website”.
“Diventare 2 ” è una Mostra-progetto co-commissionata in Olanda da Casco in collaborazione con l’Ufficio per l’Arte, Design e la Teoria, con sede a Utrecht e con l’organizzazione artistico-culturale ” If I can’t dance , I don’t to be part of your revolution ” presenta ad Amsterdam.
I Workshops e performances che accompagnano la Mostra sono stati commissionati dalla Fondazione “The Keir Foundation”.
The exhibition, co-presented by Casco and If I Can’t Dance, I Don’t Want To Be Part Of Your Revolution, brings together six films from artist Alex Martinis Roe’s long-term research project under the same title. The exhibition project traces the genealogy of “feminist new materialist” and “sexual difference” theories through her engagement with different international feminist communities and their political practices, which include Women’s Studies (now Gender Studies) at Utrecht University, Casco’s long-term and affectionate partner. To Become Two elaborates on a number of historical practices developed by these communities and explores their interconnections across generations and different contexts. The six films are presented in a modular architectural installation that speaks to the project’s long journey – commenced in 2014, To Become Two includes workshops, performances, and an artist’s book, and will later travel onwards to Bolzano and London.
The opening includes an Artist Floor Talk that will take place in the To Become Two exhibition at 15:15 hrs.
Australian-born and Berlin-based artist Alex Martinis Roe locates an affirmative politics of difference by performatively tracing a social history of feminist theory and practice. She engages in the making of films, textual documents, and material structures and sites where discursive strategies are practiced in order to show how the significant feminist work of the past is linked to contemporary feminist theories and practices of the present and future. These materials, coupled with the different forms of research and storytelling that Martinis Roe employs, support the stitching of time and history across varied experimentation and encounters with the specific and situated communities she has worked with as a generative methodology towards intergenerational solidarity. As twentieth-century feminist work is often distinguished by generational waves that demarcate priorities and achievements, Martinis Roe’s films and their installation offer alternative stories of affirmative relations between feminists across generations.
Martinis Roe draws from the early political work that engages with “sexual difference” – a theory and practice of relational subjectivity that involves relating to, making space for, and inventing a sexuate culture that begins from differences – and later “feminist new materialist” theory, which takes up similar concepts, forms, and political theories of this differing to extend these ideas by accounting for human and non-human forces and modes of relation, exploring the agency of bodies, of matter, and their entanglement with culture in a convergence between the sciences and humanities. The genealogy that Martinis Roe traces not only demonstrates the generative process of developing a social history, but also shows the potential for establishing and practicing a political theory as a result of doing so, thus emphasizing the connection between theory and activism.
Each film explores the history and organization of a feminist group that emerged in the 1970s, ‘80s, or ‘90s – including the Libreria delle donne di Milano (Milan Women’s Bookstore co-operative) (Italy); Psychanalyse et Politique (Psychoanalysis and Politics) (France); Women’s Studies (now the Gender Studies Programme) at Utrecht University (The Netherlands); a network of those active in the Sydney Filmmakers Co-operative, Feminist Film Workers, and the Department of General Philosophy at Sydney University (Australia); and Duoda – Centro de investigación de Mujeres (Duoda – Women’s Research Centre), and Ca La Dona, Barcelona (Spain). By employing various methods such as participant observation, oral history interviewing, archival research, and collaborative social practices Martinis Roe connects the theories and practices of previous groups to a younger generation of women through reenactments, storytelling, consecutive translations, and the presentation of archival material. Her work with this younger generation later resulted in the development of twenty propositions for feminist collective practices, which forms the subject of the final film Our Future Network (2016).
The architectural installations that support the viewing of the films, designed with Fotini Lazaridou-Hatzigoga, allow for multiple encounters and ways of viewing the exhibition. Drawing from the interior spaces and material-discursive settings created by these early feminist collectives, these structures emphasize how both material space and social formats inform lived and embodied subjectivity and political practice.
For more information about the films in the exhibition, the education program related to the project, and an updated and detailed program of all the related activities, please check the Casco website here.
To Become Two is an exhibition project co-commissioned in the Netherlands by Casco – Office for Art, Design and Theory, Utrecht and If I Can’t Dance, I Don’t Want To Be Part Of Your Revolution, Amsterdam. The accompanying workshops and performances are co-commissioned by the Keir Foundation. Presenting partners include <