all’8 aprile al 15 giugno 2016
a cura di Marco Scotini con la collaborazione di Lorenzo Paini.
FM Centro per l’arte Contemporanea Via Piranesi, 10 Milano
Avviso inoltrato da Marcella Campagnano presente con il lavoro, insieme a Carla Accardi, Irma Blank, Lisetta Carmi, Dadamaino, Ketty La Rocca, Marisa Merz e Angela Ricci Lucchi.
Artist presentii: Carla Accardi, Vincenzo Agnetti, Giovanni Anselmo, Nanni Balestrini, Gianfranco
Baruchello, Irma Blank, Alighiero Boetti, Sylvano Bussotti, Marcella Campagnano, Lisetta
Carmi, Giuseppe Chiari, Gianni Colombo, Dadamaino, Gino De Domincis, Mario Diacono,
Luciano Fabro, Yervant Gianikian & Angela Ricci Lucchi, Luigi Ghirri, Piero Gilardi, Paolo
Gioli, Global Tools, Alberto Grifi, Paolo Icaro, Emilio Isgrò, Jannis Kounellis, Ugo La Pietra,
Ketty La Rocca, La Traviata Norma, Laboratorio di Comunicazione Militante, Maria Lai,
Uliano Lucas, Walter Marchetti, Fabio Mauri, Mario Merz, Marisa Merz, Ugo Mulas,
Maurizio Nannucci, Giulio Paolini, Claudio Parmiggiani, Luca Maria Patella, Giuseppe
Penone, Gianni Pettena, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Salvo, Aldo
Tagliaferro, Franco Vaccari, Franco Vimercati, Michele Zaza, Gilberto Zorio.
Nei nuovi spazi di FM Centro per l’Arte Contemporanea, la mostra L’inarchiviabile/The Unarchivable, a cura di Marco Scotini e Lorenzo Paini. Protagonisti assoluti gli anni 70 – il decennio dell’iconoclastia dell’immagine e dell’arte partecipata, della Body Art e dell’animazione urbana, del Concettuale e dell’Arte Povera, della creatività diffusa e del design radicale – nelle opere di 60 artisti che spaziano dalla fotografia al video, dalla scultura alla performance, dai libri d’artista al cinema sperimentale.
L’arte esce dai luoghi istituzionali, le piazze e gli spazi alternativi soppiantano i musei, i linguaggi si intrecciano fino a diventare progetti totali. Lo stesso concetto di “inarchiviabile” si riferisce sia all’approccio multidisciplinare che caratterizza il decennio, sia alle nuove questioni legate al femminismo e alle politiche di genere.
Tra i lavori in mostra, prestiti che provengono da raccolte private di rilievo internazionale, come le collezioni La Gaia, Enea Righi, Maramotti e Consolandi. Il percorso comprende le personalità più significative del decennio, con particolare attenzione alle opere difficilmente riconducibili a un genere, sospese tra arte e performance, provocazione e utopia, pratiche effimere e performatività sociale.
Qualche esempio? Si passa dalle indagini sull’ambiente urbano e domestico di Ugo La Pietra, i “metaprogetti” pubblicati sulla rivista “Inpiù” (1973-1975), all’architettura radicale di Superstudio, Gianni Pettena, Ettore Sottsass; dalle classificazioni di Alighieri Boetti alle sequenze di numeri di Fibonacci di Mario Merz, dall’atlante geografico di Luigi Ghirri alle serie fotografiche di Michele Zaza e Aldo Tagliaferro. Senza dimenticare l’arte povera di Kounellis, Gilardi e Zorio, e il cinema sperimentale di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi.
Grand opening, all’interno di FM Centro per l’Arte Contemporanea, anche per le rassegne promosse dalle gallerie Laura Bulian Gallery, Monitor, P420 e SpazioA. Laura Bulian Gallery, che all’interno del centro ha la sua sede permanente, inaugura Imagine a Moving Image, la prima personale in Italia del giovane artista Marko Tadić. Il temporary space riservato ai progetti speciali presentati dalle gallerie di ricerca sarà invece occupato, per l’occasione,
da Monitor, P420 e SpazioA: la loro mostra si intitolerà Corale e metterà a confronto artisti appartenenti a diverse generazioni.
FM Centro per l’Arte Contemporanea è promosso da Open Care (Gruppo Bastogi), società che offre servizi integrati per l’art advisory, la gestione e la conservazione dell’arte