via A. Stradella, 7- Milano
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Nei film, nelle performance, nelle installazioni e nei dipinti di Rosier tutte le storie nascono dalla danza e dalla musica. Il lavoro di Wilcox presenta un interesse per il racconto soggettivo e i modi in cui la storia e’ sempre in divenire, tessuta di eventi, mito, memoria, associazioni.
Raffaella Cortese è lieta di presentare la seconda mostra personale dell’artista francese Mathilde Rosier.
Nei film, nelle performance, nelle installazioni e nei dipinti di Mathilde Rosier, tutte le storie nascono dalla danza e dalla musica. Il suono, la mimica del corpo e i disegni simbolici fanno in modo che le narrazioni non abbiano bisogno delle parole: il lavoro sfugge alle descrizioni razionali e alla comprensione immediata, pur rimanendo ancorato al reale.
La mostra di Mathilde Rosier subisce l’influsso della sua esperienza tra danza e gestualità, in relazione alla rappresentazione narrativa dello spazio e del tempo. Dopo aver dedicato buona parte della sua pratica artistica indagando una possibile fusione del mondo animale con l’essere umano, la sua ricerca più recente è focalizzata sulla figura umana e in particolare sulla rappresentazione del movimento. Negli ultimi lavori è evidente la volontà di infondere forza vitale ai dipinti e ai collage, strettamente legati alle sue performance in cui il suono, il corpo e l’azione diventano elementi inscindibili.
Una serie di collage di grande formato, raffiguranti dei danzatori, saranno la cornice della performance che Rosier presenterà all’opening della mostra nello spazio di via Stradella 4. I corpi dei danzatori sono frammentati da ritagli, i cui contorni si riferiscono a movimenti precedenti o successivi. Le figure dei ballerini diventano quelle di acrobati: è da questo concetto che Rosier ha iniziato a lavorare sull’arte del cadere.
La nozione di caduta implica una perdita del comune senso di percezione, una confusione che porta a un momentaneo smarrimento d’identità personale e collettiva, anche in relazione alla condizione socioeconomica attuale in Francia e non solo. Ma la mancanza di equilibrio come momento di disturbo può anche essere l’occasione per una rinnovata comprensione e una sorta di guarigione: è solo una questione di attitudine alla caduta.
In galleria, al numero 7, saranno esposte opere su carta realizzate in dimensioni reali per consentire a chi guarda di immedesimarsi nella caduta degli acrobati, affinché il rapporto con l’opera diventi più fisico che intellettuale.
Mathilde Rosier (FR, 1973) vive e lavora a Berlino. Recenti mostre e performance sono state ospitate da: Galleria d’Arte Moderna di Milano (2014, a cura di Francesco Bonami), Dortmunder Kunstverein (2012), Kunstverein Hannover (2012), Kunstpalais Erlangen (2011), Camden Arts Centre di Londra (2011), Museo Abteiberg Mönchengladbach (2011), Serpentine Gallery (2010), e Museo Jeu de Paume di Parigi (2010, a cura di Elena Filipovic).