da La stampa del 30-11-2015
di Maria Corbi
Nel lavoro firmato da Annie Leibovitz anche Yoko Ono, Patti Smith e Serena Williams
Annie Leibovitz aveva già prestato il suo occhio e la sua sensibilità a The Cal nel 2000 quando l’unica modella a entrare nelle sue pagine fu Laetizia Casta. Per il 2016 l’eccezione è invece Natalia Vodianova. Quindi inutile aspettarsi una carrellata di donne nude e ammiccanti a rappresentare l’anno che verrà. Ecco invece un gruppo di donne carismatiche e toste, scelte per quello che sono e non per la loro perfezione. Un concetto di bellezza democratico, femminista, che salta i canoni imposti da pubblicità, uomini e mass media. Modelle per caso, anzi per scelta, per cercare di abbattere il muro del pensiero unico maschile sulla bellezza. Ed ecco Yoko Ono, 82 anni, la giapponese che negli anni ’60 stregò John Lennon e mise fine ai Beatles. Katherine Kennedy, 62 anni, super produttrice americana, socia di Steven Spielberg. Agnes Gund, 77 anni, collezionista, presidente del Museum oggi modern Att di New York. Patti Smith, 68 anni, sacerdotessa della musica New Waves.
Fran Lebowitz, 64 anni, opinionista made in Usa, paladina dei diritti dei fumatori.
Ava Duvernay, 44 anni, regista di Selma – La strada per la libertà. E poi Serena Williams, 33 anni, giunonica campionessa, mito del tennis. Ma a rappresentare il «nuovo femminile», «la generazione Z», le giovanissime, c’è Tavi Gevinson, 19 anni, aspetto di una tredicenne che con il suo blog Style Rookie , fondato nel 2008, è diventata una delle trenta donne under 30 più importanti del mondo dei media secondo Forbes. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo progetto cartaceo: «Rookie – Year Book One». È considerata una «new feminist» e da piccola donna che a 12 anni alle sfilate si sedeva già a poche poltrone di distanza dalla Wintour, si è trasformata in una ambasciatrice della sua generazione. Via social, of course.
In occasione della presentazione del calendario Pirelli ha presentato anche il sito www.pirellicalendar.com per gli appassionati di «The Cal». All’interno materiale d’archivio, alcuni inediti e il backstage. Una storia del calendario ma anche uno spaccato dell’evoluzione del costume di oltre mezzo secolo di storia, dal 1963 fino ai giorni nostri.
http://www.lastampa.it/2015/11/30/societa/basta-nudo-e-sensualit-il-calendario-pirelli-celebra-le-donne-toste