1 Ottobre 2012

Una famiglia di artisti ed artigiani

 


A cura di Valter Rosa


La mostra, promossa dal Comune di Casalmaggiore e dall’Associazione OltreFossa e che si terrà nel prossimo autunno presso il Museo Diotti, mira a valorizzare l’opera di talenti artistici tutti accomunati dal medesimo cognome Federici e da un legame speciale con la terra d’origine, ovvero Fossacaprara. Si tratta di Federico, Lorenzo, Ugo Chiaro, Eva, Renzo, Enea, Paolo, Mario, Ugo,Chiara e Andrea, ovvero falegnami, ebanisti, liutai, decoratori e pittori, tutti legati da un’unica passione, trasmessa di padre in figlio, di nonno o zio in nipote, lungo l’arco di diverse generazioni, dalla fine dell’Ottocento ad oggi.

 

È quanto basta per interrogarsi sulla misteriosa relazione fra il talento artistico, le radici familiari e i luoghi – e Fossacaprara è indiscutibilmente “luogo” di remota
storia e di stratificata memoria, dentro una marginalità che ha trovato nella sfera artistica un’indiscutibile possibilità di riscatto.


Ma questa trasmissione di saperi e di passioni non è avvenuta solo per via familiare diretta
ma si è alimentata e ha preso forma soprattutto attraverso quei percorsi scolastici che, tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, hanno svolto un ruolo essenziale nell’emancipazione culturale e sociale e nella specifica formazione professionale e artistica.

 

Si segnala in particolare il ruolo della Scuola di Disegno serale e festiva di Casalmaggiore (meglio nota come Scuola “Bottoli”), dal cui patrimonio emerge un nucleo cospicuo di disegni tecnici ed artistici dei Federici, utili ad evidenziare percorsi formativi, progressi individuali e metodi legati al tirocinio artistico.

 

Fra questi fogli spiccano per qualità i 133 disegni di Lorenzo Federici, nato nel 1880 e prematuramente scomparso a soli 19 anni.

 


La mostra, curata da Valter Rosa con la collaborazione di Chiara Federici, si snoderà in tre sezioni. La prima sarà interamente dedicata al disegno e al tirocinio formativo delle scuole d’arte, comprendendo, oltre alla Bottoli, anche la Scuola del Moretto di Brescia e l’Istituto d’Arte di Parma. La seconda riguarderà la sfera dell’artigianato artistico e gli oggetti prodotti dai Federici, dai mobili ai raffinati prodotti della liuteria. La terza e ultima sezione, quella propriamente artistica, sarà incentrata sul disegno di figura e sulla pittura, in particolare di Lorenzo, Ugo, Chiara e Andrea Federici.

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