Lavoro
e maternità
IL
DOPPIO SI'
Esperienze
e innovazioni
Maria
Benevenuti, Pinuccia Barbieri, Vanna Chiarabini, Lia
Cigarini, Giordana Masotto, Silvia Motta, Oriella
Savoldi, Lorenza Zanuso
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Se
le donne dicono due volte sì
Lavoro e maternità nel nuovo quaderno di Via Dogana
di Maria
Benvenuti,Pinuccia Barbieri, Vanna Chiarabini, Lia Cigarini,
Giordana Masotto, Silvia Motta, Oriella Savoldi, Lorenza
Zanuso.
Dire
sì alla lavoro e sì alla maternità:
questo il tema affrontato dal Gruppo Lavoro della Libreria
delle donne di Milano attraverso l’ascolto di tante
esperienze di donne che, per affermare questo doppio sì,
hanno scelto di ridurre l’orario di lavoro.
Il punto di partenza è stata la consapevolezza, in
gran parte acquisita dal dibattito corrente, che le giovani-adulte
di oggi, entrate in massa nel mercato del lavoro produttivo,
non vogliono dover scegliere tra maternità e lavoro;
e che non tutte le donne vogliono o possono diventare lavoratrici
autonome per avere un maggiore controllo sui propri tempi
di lavoro e di vita.
I racconti di queste donne ci hanno fornito delle chiavi
di lettura per cogliere i significati e le ricadute che
la scelta del doppio sì ha, sia nel modo di accostare
la maternità sia nel modo di rapportarsi al lavoro.
In primo luogo vediamo che la “voglia di stare vicino
ai figli”, non è mai intesa come riaffermazione
del ruolo materno tradizionale, ma come un vero e proprio
gesto di libertà femminile. Un gesto per certi aspetti
sovversivo, che vuole “affermare una gerarchia di
valori dove la relazione materna non viene negata o sacrificata
in nome di un’organizzazione del lavoro che la ignora”.
L’organizzazione del lavoro, infatti, plasmata com’è
sul modello del tempo pieno e ostile nei confronti di tutto
ciò che se ne discosta, è il nodo intorno
cui gira la maggior parte delle difficoltà che le
donne incontrano quando decidono di avere un figlio.
Ma non è l’unica. Nel rendere difficile la
strategia del doppio sì intervengono in maniera non
indifferente anche altri conflitti, come quelli che si scatenano
nell’ambiente di lavoro quando i colleghi o le colleghe
fanno la guerra a chi fa il part-time, o quelli che derivano
dall’attuale modello di carriera.
In questo contesto, non sembra essere di grande supporto
neppure il sindacato che, nella maggior parte dei casi,
tratta il part-time secondo un vecchio schema di protezione
del lavoro femminile e non riesce a immaginare/proporre
soluzioni nuove in materia di tempi di lavoro.
Gli svantaggi che il part-time comporta sono noti, ma un
ascolto senza pregiudizi delle donne che consapevolmente
l’hanno scelto come strategia per realizzare il doppio
sì, ci ha riservato delle scoperte.
Innanzitutto è stato sfatato qualche mito, ad esempio
che la riduzione di orario sia incompatibile con posizioni
medio-alte o comunque con posizioni di responsabilità.
Inoltre è risultato evidente che c’è
part-time e part-time. C’è quello che emargina
dal lavoro tanto da trasformarsi in un solo sì, alla
maternità; c’è quello che permette di
conciliare un po’ di più, ma che richiede un
deciso passo indietro rispetto alla soddisfazione e alla
realizzazione sul lavoro. C’è, fortunatamente,
anche qualche forma di part-time innovativo, che non comporta
rinunce sostanziali, alla cui riuscita contribuiscono certamente
vari ingredienti (come il contesto favorevole o l’alto
livello di qualificazione), ma che poggia sempre anche su
invenzioni e tentativi pionieristici dove la soggettività
gioca un ruolo fondamentale.
Manca invece nei racconti, sorprendentemente per alcune
di noi, un significativo conflitto con il partner su questi
temi (maternità/paternità e lavoro). E questo
anche perché, per molte donne del doppio sì,
la realizzazione piena come lavoratrici e come madri non
trova risposta necessariamente o esclusivamente nella ricetta
paritaria di dividersi a metà il lavoro di cura dei
figli.
Questa realizzazione passa attraverso strumenti e strade
più complicate ma a nostro parere più aderenti
alla libertà femminile. Come proseguire il cammino?
Un’indicazione è quella, supportata nel quaderno
dal racconto di due esperienze concrete, della formazione
di “gruppi di parlanti”: questo quaderno ci
dice che è davvero arrivato il momento di dare voce
all’esperienza delle donne nel lavoro e di aprire
su questo un grande confronto, partendo dai nodi fondamentali
messi a fuoco dal doppio sì: l’organizzazione/negoziazione
dei tempi di lavoro e i criteri di valutazione delle prestazioni.
Gruppo
lavoro della Libreria delle donne di Milano, Il doppio sì.
Lavoro e maternità, Quaderni di Via Dogana 2008.
Testi di Pinuccia Barbieri, Maria Benvenuti, Vanna Chiarabini,
Lia Cigarini, Giordana Masotto, Silvia Motta, Oriella Savoldi,
Lorenza Zanuso.
Il quaderno è in vendita nelle librerie dove si vende
la rivista Via Dogana.
Lo potete chiedere per un invio in contrassegno a Libreria
delle donne, via Pietro Calvi 29, 20129 Milano, tel 02700006265,
fax 027109653, info@libreriadelledonne.it
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